Non solo PIL: da cosa dipende il benessere di un Paese
In questi tempi di crisi economica tra i tanti paroloni detti dai media vi è anche il PIL,ovvero il Prodotto Interno Lordo. Questo indicatore, in macroeconomia, definisce il valore totale dei beni e dei servizi di un Paese e solitamente viene usato per denotare il benessere generale di una società. In quest’ottica, dunque, più alta sarà la ricchezza economica di un Paese, più alto sarà il benessere dei suoi cittadini.
Ma è veramente così? Guardate questo breve video.
Il progresso, la crescita economica e materiale a quanto pare non sono sufficienti a determinare il benessere di un Paese, ma anzi rivelano la necessità di studiare a fondo le altre variabili coinvolte nel concetto di benessere. E’ quanto sostanzialmente emerso nel 2009 dal rapporto finale della Commission on the Measurement of Economic Performance and Social Progress stilato dall’economista Jean Paul Fitoussi e dai premi Nobel per l’economia Joseph Stiglitz e Amartya Sen. Non solo PIL, quindi.
A proclamare che il benessere sia più importante dei consumi è il FIL (Felicità Interna Lorda), indicatore che mira a definire uno standard di vita sulla falsariga del PIL, sia per evidenti fini ironici sia per intenti sociologici. Il Buthan utilizza il FIL da anni per calcolare il benessere dei cittadini prendendo in considerazione parametri quali qualità dell’aria, salute dei cittadini, istruzione, ricchezza dei rapporti sociali. Nonostante sia uno dei Paesi più poveri dell’Asia (parliamo del Buthan), questo piccolo Stato montuoso risulta essere la nazione più felice del continente e l’ottava al mondo, come emerso da un sondaggio. Un altro indicatore utile è il SWB (Subjective Well-Being), ovvero la percezione soggettiva dei cittadini riguardo la propria vita e il grado di soddisfazione che provano per essa.
Se da un lato non è semplice stabilire un canone universale di felicità in quanto bisognerebbe considerare le diverse caratteristiche socio-culturali di ogni Paese, dall’altro è chiaro come il rapporto della Commissione ci spinga a riflettere su cosa sia veramente utile valutare per determinare il benessere di una società e di conseguenza elaborare le giuste strategie politiche e socio-economiche.
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