“La Grande Bellezza” e le critiche del popolino
Notte degli Oscar. Premio al miglior film straniero. “And the winner is… La Grande Bellezza.”
In Italia scoppia una divampante fiamma d’orgoglio ed euforia. Quelli che a luglio sono per strada a consumare i clacson dopo una finale mondiale, quelli che per la caduta del governo sono lì a sentenziare e dettare improbabili soluzioni economiche e sociali, dopo qualche sera dalla premiazione, sono sui loro comodi divani. Telecomando in una mano, smartphone nell’altra.
Ed è li che si è consumata “La Grande Tragedia”. Scrollando la home dei social network, ancora durante il film, si iniziano a leggere i commenti illuminanti dei precoci giudici: “La Grande Bellezza? Ma che film è?”. “La Grande Bellezza è un film di merda”. Sorrentino credo abbia pensato che, mettendo un po’ di figa tra una scena e l’altra, avrebbe forse attirato anche i più “pretenziosi”. E invece no.
Chi ha semplicemente dato uno sguardo al film ha già formulato e decretato il suo giudizio.
Berlusconi, il Grande fratello, uomini e donne, la D’Urso, ce li meritiamo. Perché siamo un popolo dotato di Grande Ignoranza. A molti è sfuggito un elemento essenziale.
Per essere apprezzato, non capito (per alcuni l’ovvio è difficile da cogliere), “La Grande Bellezza” dovrebbe essere visto più volte, in silenzio e nessuna notifica a distrarre l’occhio e la mente.
Non la sua trama, ma i suoi singoli dialoghi. Non il suo insieme, ma i suoi dettagli.
Verità, illusione, distrazioni, feste, paradossi, il ricordo e non l’essenza. Questo è quello che io, la terza volta che ho visto “La Grande Bellezza“, sono riuscito a comprendere.
Come in “8 e ½” di Fellini, Sorrentino ha utilizzato come direttrice la crisi esistenziale e il blocco artistico del protagonista. È più facile nascondere la verità a se stessi con la menzogna. Hanno creato un mercato per le illusioni, come quella dell’eterna bellezza. Non ci curiamo dei dettagli. I sentimenti possono essere comprati. “La povertà va vissuta, non raccontata”. Perdiamo gran parte del nostro tempo per cose insulse; ore di preparazione per una festa, e non dieci minuti per staccare la spina, per pensare. Pensare prima di giudicare un film che ha vinto un Oscar.
“La bellezza salverà il mondo” disse nella sua semplicità il principe Myskin. Speriamo qualcuno possa salvarlo dalla sola ignoranza.
[sc:scloops ]